Intorno all’anno Mille, la Sardegna era divisa in quattro Giudicati, in sardo rennus o logus: il Giudicato di Torres o Logudoro, quello di Gallura, quello di Arborea e quello di Cagliari, e i loro confini erano difesi da castelli con bellissimi nomi: Salvaterra, Gioiosaguardia, Castello Orguglioso, castello della Medusa, del Goceano e di Monreale.
Era il tempo dei cavalieri che giuravano di difendere i deboli sotto le insegne della croce cristiana, perché allora i nobili erano molto religiosi, cosa che però, purtroppo, non impediva loro di compiere spesso brutalità e tradimenti.
Il papa era il rappresentante di Dio in terra ed era lui che concedeva ai re cristiani il diritto di governare; egli era in quel tempo la massima autorità anche perché la chiesa cristiana conservava e coltivava il sapere dei secoli passati, e i monasteri erano diventati gli unici luoghi dove si potesse imparare a leggere e scrivere.
I Juyghes, in accordo con il Papa, donarono ai monaci terre e servi perché venissero in Sardegna a portare la parola di Cristo e la conoscenza delle arti e delle scienze.
Insieme ai monaci giunsero da Genova nobili e mercanti, e da Pisa architetti, scultori e mastri muratori che insegnarono ai sardi a costruire bellissime chiese.
I monasteri vennero costruiti in luoghi isolati, vicini a corsi d’acqua, e intorno ai monasteri si riunirono quei pastori, contadini e artigiani che fuggivano dai villaggi costieri aggrediti dai pirati saraceni che con le loro veloci navi correvano per tutte le coste del mediterraneo.
Si fondarono così nuovi villaggi ed anche la capitale del Giudicato d’Arborea si spostò dall’antica Tharros alla nuova città di Oristano.
Viaggiare per mare era diventato impossibile: il sovrano arabo Mujahid, detto Museto, assaliva le navi che facevano commercio nei mari del Mediterraneo e ad un certo punto riuscì anche ad invadere la Sardegna, cosicché le repubbliche marinare di Pisa e Genova si allearono ai sardi e finalmente nel 1044 riuscirono a sconfiggerlo.
Ma i pisani e i genovesi da alleati si trasformarono presto in conquistatori, dando inizio così ad un periodo di lotte fra Genova e Pisa e fra gli stessi Giudici sardi, periodo che terminò verso il 1265 con la sconfitta dei Giudici di Logudoro, di Gallura e di Cagliari e con la spartizione dei loro territori tra il comune di Pisa e alcune potenti famiglie genovesi.
Dei quattro Giudicati primitivi rimaneva in piedi solo l’Arborea, governata dalla famiglia di Eleonora, i De Serra visconti di Bas.