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La fine del Giudicato d'Arborea

Paolo Gaviano
 

In attesa che il neoeletto giudice Guglielmo di Narbona giungesse in Arborea, fu nominato giudice di fatto Leonardo Cubello, discendente da Nicola de Bas-Serra, figlio di Ugone II d’Arborea. Volendo profittare di questo temporaneo indebolimento del potere giudicale, il 6 ottobre del 1408 Martino il Giovane, erede della Corona d’Aragona, sbarcò a Castel di Cagliari alla guida di un potente esercito. Due mesi dopo, anche Guglielmo di Narbona giungeva ad Oristano ed intavolava trattative con Martino, al fine di cercare un accordo di pace, che però non fu raggiunto. Le ostilità in terra furono precedute, il 1° giugno 1409, da uno scontro nelle acque dell’Asinara, nel corso del quale una squadra navale catalano-aragonese sconfisse sei galee genovesi che portavano aiuti agli Arborensi. L’episodio decisivo consistette però in una battaglia in linea, nella piana a sud del castello di Sanluri, che avvenne il 30 giugno 1409. Con abile manovra tattica, l’esercito di Martino, ben armato ed addestrato, riuscì a sfondare al centro le linee dell’esercito di Guglielmo, assai più eterogeneo e meno organizzato, ed a dividerlo in due tronconi che si disunirono e furono sopraffatti; soltanto un ristretto numero di armati, fra i quali lo stesso giudice, riuscì a rifugiarsi nel castello di Monreale, che resistette agli assalti. Pochi giorni dopo, il 4 di luglio, si ebbe la resa di Villa di Chiesa. Il 25 luglio, a Castel di Cagliari, moriva di malaria Martino il Giovane, mentre Guglielmo III di Narbona-Bas si recava in Francia in cerca di aiuti, lasciando come suo luogotenente a Oristano Leonardo Cubello.  Nel gennaio dell’anno successivo (1410) i Catalano-Aragonesi, agli ordini di Pietro Torrelles, conquistarono la roccaforte di Bosa, quindi poterono concentrare tutte le loro forze nell’assedio di Oristano e Leonardo Cubello dovette scendere a patti coi nemici; egli  sottoscrisse, il 29 marzo 1410, nel monastero annesso alla chiesa di San Martino fuori le mura, l’atto di capitolazione: la città e quasi tutta l’Arborea storica venivano incorporate nel Regno di Sardegna ed a lui stesso date in feudo, sotto il titolo di marchesato di Oristano. Guglielmo III di Narbona-Bas rientrò in Sardegna quando ormai gli accordi erano stati conclusi. Stabilì la sua residenza a Sassari e tentò di riorganizzare i territori dell’Arborea rimasti in suo possesso e di riprendere la guerra, ma i suoi sforzi furono inutili. Aprì allora trattative con Ferdinando de Antequera, sovrano della Corona d’Aragona e poi col figlio di lui, Alfonso V il Magnanimo; l’accordo fu concluso ad Alghero il 17 agosto del 1420: in cambio di centomila fiorini d’oro, Guglielmo cedette alla Corona ogni diritto a lui spettante, ponendo fine così alla gloriosa esistenza del giudicato d’Arborea, protrattasi per oltre cinquecento anni.

 

Aggiornamento: 11 novembre 2017

 

Tracce bibliografiche

Rafael Conde y Delgado de Molina, La batalla de Sent Luri. Textos y documentos, S’Alvure, Oristano 1998.

Luisa D’Arienzo, Documenti sui Visconti di Narbona e la Sardegna, Padova 1977.

Maria Teresa Ferrer y Mallol, La guerra d’Arborea alla fine del XIV secolo, in Giudicato d’Arborea e Marchesato di Oristano: proiezioni mediterranee e aspetti di storia locale, a cura di G. Mele, vol. I, ISTAR, Oristano 2000.