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Antifona

Giacomo Baroffio
 

Il termine “antifona” nel tempo ha avuto vari significati, ad esempio: un canto alternato tra due cori. Oggi è considerata antifona un brano relativamente breve che accompagna il canto di un salmo nella liturgia delle ore e nelle processioni durante la Messa.

Nelle liturgia delle ore oggi l’antifona si canta all’inizio e alla fine di un salmo di cui determina la formulazione musicale. A seconda della melodia dell’antifona si sceglie una determinata formula salmodica. L’antifona ha anche la funzione di chiarire il contesto spirituale e religioso in cui si prega il salmo.

Nella Messa sono antifone il canto iniziale (introito) e quello di comunione. Queste due antifone dovrebbero essere intercalate a tanti versi di un salmo quanto è richiesto dai due momenti liturgici la cui durata è variabile. Talora il testo biblico delle antifone, pur ricavato dal salterio, differisce da quello dei salmi stessi perché è stato ricavato da una traduzione latina dei salmi anteriore a quella in uso nel Medioevo.

Durante processioni o altri azioni rituali, soprattutto di natura penitenziale, l’antifona può essere cantata senza salmodia.

I libri arborensi testimoniano una grande varietà di antifone che riflettono l’uso liturgico romano. Tale consuetudine si è stabilizzata in epoca carolingia, ma è stata successivamente rielaborata per adattarla alle esigenze della vita liturgica. Ad esempio, nel tempo sono stati aggiunti i canti per celebrare nuovi santi come s. Francesco e s. Chiara [ESEMPIO VOCALE].

Nel corpo delle antifone richiamano particolare interesse i canti presenti nella liturgia dei giorni della settimana (domenica - sabato) e nelle grandi solennità come Pasqua [ESEMPIO VOCALE] e Natale [ESEMPIO VOCALE]. Le antifone che accompagnano i salmi sono più semplici rispetto a quelle relative i cantici evangelici (Benedictus e Magnificat).

Ci sono antifone accomunate dalla stessa melodia e che si concentrano in particolari momenti dell’anno liturgico, come le antifone in mi frequenti nel tempo d’avvento [ESEMPIO VOCALE]. Una melodia propria caratterizza una serie di canti che precedono il Natale. Sono le antifone “O” che si cantano al Magnificat dei vespri fino al 23 dicembre [ESEMPIO VOCALE]. La serie più comune di sette antifone, presente pure a Oristano, dà origine all’acrostico a cancro “Ero cras = Sarò domani”.

Merita di essere menzionato un canto particolare, l’antifona mariana Ave virgo sanctissima, Dei mater piissima. La melodia monodica si trova in Spagna, dove è stata pure rielaborata in polifonia nel XVI secolo. In Sardegna è presente nel salterio-innario arborense del sec. XIV-XV [ESEMPIO VOCALE]. La recensione monodica si discosta dal tradizionale linguaggio del canto gregoriano e s’inserisce nel filone attestato dalla nuova cultura vocale delle cantigas e della lauda medievali.