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Carta de Logu

La Carta de logu, testo giuridico in lingua sarda promulgato da Eleonora, raccoglie le norme di diritto civile e penale valide nel regno giudicale d’Arborea, stabilendo le pene corporali o pecuniarie secondo la gravità dei reati. Come stabilisce l’articolo CXXXI, tutti i curadori dovevano possederne una copia ufficiale da interrogare «assos bisongios». Molto si è scritto sulle caratteristiche del codice arborense, che affidava grandi responsabilità alle comunità locali, garantiva le vittime e tutelava la donna: certamente la Carta è una magnifica testimonianza dello sforzo di intellettuali e giuristi incaricati dal sovrano di codificare il diritto per «conservari sa Justicia, e pacificu, tranquillu e bonu istadu dessu pobulu dessu rennu nostru». Seppur con aggiornamenti e modifiche, la Carta rimase in vigore fino al 1827, quando Carlo Felice la sostituì con le Leggi civili e criminali del Regno di Sardegna.

 

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Le più recenti edizioni della Carta de logu sono:

Carta de logu d'Arborea. Edizione critica secondo l'editio princeps (BUC, Inc. 230), Giulia Murgia (ed.), Milano, Franco Angeli, 2016.

Carta de Logu dell'Arborea. Nuova edizione critica secondo il manoscritto di Cagliari (BUC 211) con traduzione italiana, Giovanni Lupinu (ed.), con la collaborazione di Giovanni Strinna, ISTAR-CFS, S’Alvure, Oristano 2010. Per l’edizione critica si rimanda al sito del Repertorio informatizzato delle fonti documentarie e letterarie della Sardegna curato dal Centro di Studi Filologici Sardi: https://www.reisar.eu/category/carta-de-logu-manoscritto/.

Da segnalare che nel portale SardegnaCultura è presente la riproduzione digitale dell’incunabolo della Carta de logu custodito preso la Biblioteca Universitaria di Cagliari e tratto da: Carta de logu. Riproduzione dell’ed. quattrocentesca conservata nella Biblioteca universitaria di Cagliari, Antonina Scanu (ed.), Sassari, TAS, 1991.